“Essere yoga: i cinque Niyama”
“Yoga” viene solitamente abbinato al verbo “fare”, ma questo uso delle parole – fare yoga – crea una distanza tra chi pratica e ciò che viene praticato che non rispecchia gli intenti di coloro che nell’India dei secoli precedenti e successivi all’inizio della nostra era hanno condotto e poi trasmesso la loro ricerca in questo campo.
Patanjali e molti altri autori introducono al metodo yoga attraverso un doppio apparato di principi sui quali interrogarci prima di avviare la pratica corporea e meditativa e poi ancora, anche quando questa diventa parte della nostra vita. Questi principi sono Yama e Niyama.
Dedichiamo a Niyama i momenti di dialogo del seminario per andare verso l’integrazione tra ciò che pratichiamo e ciò che siamo. Accompagnati all’ascolto dalla pratica sul tappetino, possiamo provare ad estendere il nostro yoga a come viviamo: in che modo rispondiamo a chi ci chiede “come stai?”, o sorridiamo a chi ci circonda?
Possiamo accorgerci che nella pratica, come nel nostro quotidiano, la distrazione interrompe il flusso di pensieri e azioni ma anche il semplice ascolto silenzioso.